venerdì 4 dicembre 2009

Il giorno in cui Spielberg morì

Matthew Lookatmi era un ragazzino timido, rinchiuso nel suo mondo di fiabe, dinosauri e disegni.
Quando la madre lo portò alla scuola elementare volle morire. Nuova città (si era appena trasferito), nuovi amici da trovare, relazioni da ricostruire.
La sua timidezza, come un immenso mostro, rideva, rideva e rideva.
Appena entrato nella classe, la maestra lo prese per mano e lo presentò ai suoi nuovi compagni: "Allora bambini, questo è Matthew, sarà il vostro nuovo amichetto"
Matthew si sedette all'ultimo banco, divorato dagli sguardi che lo trafiggevano. Solo un bambino si fece avanti, e si sedette sorridente al suo fianco.
"Ciao, sono Francis Buffalo, diventiamo migliori amici?"
"Si".

Fu l'inizio di una nuova era.
Matthew si vide spalancarsi davanti un mondo nuovo fatto di chiacchiere, film e fumetti.
Lui che prima era così solo.
Lui che disegnava dinosauri e parlava con i pupazzi.
Al duo si unì ben presto anche Frank "Ray" Worlds, e da allora i tre non si separarono mai.
Poi sucesse qualcosa. Un giorno Francis Buffalo estrasse uno strano oggetto: a prima vista una scatoletta metallica con un buco lucente.
"Serve per fare i film" disse Francis.
I tre si videro travolti da una vertigine del tutto inedita.
HollywoodFamaRicchezzaAzioneSoldiDelittiThrillerHorror.
La simultaneità e le potenzialità di tutto quello che poteva accadere li lasciò senza fiato.

Da allora non smisero mai di realizzare cortometraggi e documentari, diventando sempre più abili (per lo standard di ragazzini undicenni) nel montaggio, nella regia e nella realizzazione di effetti speciali casalinghi.
Nacque così la "Amespielbergmifaunbaffo".
Memorabile fu il giorno in cui, reduci dalla visione del Signore degli Anelli, decisero di riproporre le epiche pellicole. Tutte e tre. In due.
Matthew Lookatmi e Francis Buffalo nella parte di nove protagonisti e migliaia di comparse.
Un capolavoro girato con la webcam del PC e, di conseguenza, con una sola stanza per location.
Dopo i primi anni di luminoso affiatamento, l'entusiasmo si iniziò a spegnere nei volti e nei cortometraggi dei tre ragazzi.
Qualcosa si stava spezzando. Gli impegni. Le ragazze. La scuola.
Non c'era più tempo per fare i filmini scemi.

Il diciottenne Matthew, nel frattempo, si era iscritto all'Accademia di Belle Arti.

Di nuovo solo.

O almeno così credeva...

Amore e Acciaio.

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