martedì 22 dicembre 2009

Errare è umano, perseverare è geniale

Dopo essersi resi conto del potenziale comico dei Ninja Zombie, Edward Von Sgroll e compagnia non potevano resistere alla sfida: girare un sequel più bello, più comico e con più ninja. A circa quattro mesi di distanza l’ApowershallrisE si radunò nuovamente nello studio di produzione-cameretta di Edward. Occorreva una storia che si legasse al primo episodio introducendo, però, nuove ed interessanti novità. Dopo alcune ore era già stata stesa una trama esaltante per qualsiasi amante di film d’azione di serie B: la vita di Joe Death scorre come sempre, tra nemici sconfitti e battute alla “tu sei il male io la cura”, quando il figlioletto Sonny viene rapito da nientemeno che il fratello minore di Escorial, Tibius, e dal famigerato Dr. Caligari sfuggito dal manicomio. Se Joe rivorrà indietro il figlio dovrà portare a termine una richiesta alquanto insolita dei due. Ovviamente si scatenerà l’inferno. Il corto è tecnicamente (seppur ancora amatoriale) migliore del primo Ninja Zombie. Il suono, gli effetti speciali e i costumi sono più dettagliati e curati ed è impossibile non notare la passione che animava i coraggiosi ragazzi durante la lavorazione. I personaggi, nuovi e vecchi, sono sempre più irresistibili: portano il marchio di fabbrica ApowershallrisE che li contraddistingue. Le citazioni e gli omaggi cinematografici, da Mortal Kombat a L’Armata delle Tenebre passando per V per Vendetta, delizieranno i cinefili più incalliti. Il gruppo lavorò per circa una settimana prima di completare l’opera, ma il risultato fu inaspettato. Quelli che prima ridacchiavano alle battute surreali del primo film, ora piangevano dalle risate per le gag sempre più assurde che costellano questo meraviglioso sequel. Guardando questo film, tentando di riprendere fiato, pensavo che nulla avrebbe potuto superare quella meraviglia trash. Erravo: i Ninja Zombie era una trilogia.

PS. I Ninja Zombie II è il primo corto ApowershallrisE a cui prende parte lo sfuggente Francis Buffalo, nella parte di Tibius.

Amore e acciaio.

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