sabato 26 dicembre 2009

Argomenti forti...

Peggiore della censura è l'autocensura.

Il gruppo era formato, saldo e pronto a creare.

Dopo il secondo ninja zombi, i ragazzi si ritrovarono immediatamente a pensare su come impostare il terzo ed ultimo capitolo della saga.

Ma prima, c'era il divertimento.

Quella sera era il compleanno di Edward e gli amici più cari erano a casa sua per rendergli omaggio.

Tra banchetti vichinghi e birra a profusione, tre ragazzi si allontanarono in un altro ambiente per riposare le menti.

I tre erano Alecsis, Matthew e Ludwig.

Le pance erano piene e le risate avevano indolenzito le mascelle annaffiate dal dolce nettare maltoso.

Quale modo migliore per staccare dalla bolgia se non girare un corto?

Stiamo parlando di un corto che pochissimi eletti (mi vanto di far parte della cerchia) hanno potuto vedere.

Si tratta di: Giocando con papà e zio.

Specifichiamo che in quel periodo si faceva un gran parlare di stupri, violenze su minori e bullismo nelle scuole.

Tra i filmati spiccava quello di un gruppo di giovani che si erano divertiti ad inscenare un siparietto di falso bullismo, ma che venne comunque visto dai media come uno scempio, un modo di ridere su una cosa che dovrebbe essere trattata come seria.

I ragazzi la pensavano allo stesso modo. Ma la grassa risata e la battuta facile erano cose che andavano ben oltre la coscienza del gruppo.

Ridere su cose spesso ritenute amare, era una prerogativa fondamentale per i ragazzi.

Fu il motivo per cui Francis Buffalo istituì la "cappa di pesantezza".

Ogni volta che si soleva ridere su argomenti di gravità estrema, calava la cappa a rendere l'aria irrespirabile (ma dannatamente divertente) e si sdrammatizzava cinicamente facendo spesso storcere il naso a chi non era abituato all'umorismo del gruppo.

"Una bambina gioca con il computer quando il padre torna a casa e si inventa dei motivi per cui ella debba essere punita, al fine di stuprarla. Prende parte anche l'inquietante zio Jeffrey e la situazione precipita".

Nel corto vediamo Alecsis Aironz nella parte di Sabrina, la piccola sventurata, Ludwig Von Sgroll interpretava il padre- padrone e Matthew lo zio Jeffrey.

Il divertimento. Alla base di tutto. Il resto passa in secondo piano.

In futuro sono stati girati diversi corti all' unico scopo di divertire il gruppo, non i fans. Ecco perchè i ragazzi sono ancora così affiatati.

L'ApowershallrisE avrebbe riso vedendo Ludwig e Matthew che stuprano Alecsis e questo bastava. Il corto sarebbe stato a rappresentanza del fatto che i primi a doversi divertire erano loro, poi le altre persone.

Chiamiamola autocensura, ma in realtà è un modo per dire "teniamoci qualcosa per noi".

Specifichiamo che, chi scrive, è uno dei pochi che ha potuto visionare il lavoro e, permettendomi un piccolo appunto personale, non è poi così offensivo come si potrebbe pensare dal riassunto di poco fa, ma non mi è difficile credere che possa essere frainteso e identificato come l'ennesima manifestazione di superficialità della gioventù moderna.

Ad ogni modo, Giocando con papà e zio è un prodotto di nicchia per mantenere vivo lo spirito del gruppo che, anche in quell'occasione, ragionava su: I ninja zombi, mannari,vampiri, mutanti, di sangue III.

Amore e Acciaio

martedì 22 dicembre 2009

Errare è umano, perseverare è geniale

Dopo essersi resi conto del potenziale comico dei Ninja Zombie, Edward Von Sgroll e compagnia non potevano resistere alla sfida: girare un sequel più bello, più comico e con più ninja. A circa quattro mesi di distanza l’ApowershallrisE si radunò nuovamente nello studio di produzione-cameretta di Edward. Occorreva una storia che si legasse al primo episodio introducendo, però, nuove ed interessanti novità. Dopo alcune ore era già stata stesa una trama esaltante per qualsiasi amante di film d’azione di serie B: la vita di Joe Death scorre come sempre, tra nemici sconfitti e battute alla “tu sei il male io la cura”, quando il figlioletto Sonny viene rapito da nientemeno che il fratello minore di Escorial, Tibius, e dal famigerato Dr. Caligari sfuggito dal manicomio. Se Joe rivorrà indietro il figlio dovrà portare a termine una richiesta alquanto insolita dei due. Ovviamente si scatenerà l’inferno. Il corto è tecnicamente (seppur ancora amatoriale) migliore del primo Ninja Zombie. Il suono, gli effetti speciali e i costumi sono più dettagliati e curati ed è impossibile non notare la passione che animava i coraggiosi ragazzi durante la lavorazione. I personaggi, nuovi e vecchi, sono sempre più irresistibili: portano il marchio di fabbrica ApowershallrisE che li contraddistingue. Le citazioni e gli omaggi cinematografici, da Mortal Kombat a L’Armata delle Tenebre passando per V per Vendetta, delizieranno i cinefili più incalliti. Il gruppo lavorò per circa una settimana prima di completare l’opera, ma il risultato fu inaspettato. Quelli che prima ridacchiavano alle battute surreali del primo film, ora piangevano dalle risate per le gag sempre più assurde che costellano questo meraviglioso sequel. Guardando questo film, tentando di riprendere fiato, pensavo che nulla avrebbe potuto superare quella meraviglia trash. Erravo: i Ninja Zombie era una trilogia.

PS. I Ninja Zombie II è il primo corto ApowershallrisE a cui prende parte lo sfuggente Francis Buffalo, nella parte di Tibius.

Amore e acciaio.

I Ninja Zombie Mannari Mutanti Vampiri di Sangue: spero che ne godiate tanto quanto ne ho goduto io la prima volta

giovedì 10 dicembre 2009

Un potere sorgerà...

Tutto nacque con una canzone, un carrello della spesa ed un gruppo di super- eroi.

Quasi obbligatorio era, per i membri della Apowershallrise, realizzare un film da affiancare a quello che, inaspettatamente, aveva ricevuta così tanti consensi da permettere ai ragazzi di essere riconosciuti per strada.

Ma, prima, andava consolidato il gruppo. Si doveva trovare un'etichetta sotto la quale schierarsi, permettendo al mondo di riconoscere i giovani attori come i membri di un qualcosa.

Prima dell'ApowershallrisE, c'erano gli Iron Lovers.

La sera di un martedì grasso, molto prima dei ninja zombi, i ragazzi si erano vestiti in maniera del tutto particolare:

Thomas Ford Jackopen aveva un camice da dottore, pantaloni ascellari con risvolta fino alle ginocchia e bretelle;

Francis Buffalo con cappello da perscatore, maschera di Jason e tranch logoro;

Ludwig Von Sgroll (la vera chicca) cappello di Davy Crockett, ochiali da piscina, camicia hawayana ed infradito

Mattew Lookatmi aveva la maschera di Bat- man (da 3 euro, per bambini) felpa verde e katana;

Edward Von Sgroll con kimono e un bastone dal quale è possibile estrarre due lame;

Alecsis Aironz parrucca bionda e rossetto.

Sarebbe stata una serata come un'altra, se i ragazzi non avessero visto una copia del corriere dell'umbria che titolava: Terni, amore e acciaio.

Quel giorno, nacquero gli Iron Lovers: Defecatore (Edward), Jackob (Francis), Olga X (Alecsis), Black Galak (Matthew), Doc (Thomas) e Anguria (Ludwig).

In loro onore i bardi (Buffalo e i Von Sgroll) scrissero anche una canzone: amore e acciaio.

Fondamentale era il passaggio in cui Darth Vader recitava: When the dark has come... and the evil rules... Six heroes shall rise... like a thunder in the sky... You don't know the power of the Iron Lovers!

Ora, prendiamo questa strofa, aggiungiamo il carrello della spesa che i nostri rubarono tempo prima. Sommiamo il risultato al primo film del gruppo... otteniamo:


I ragazzi avevano un nome.

Avevano un logo.

Avevano un sequel da fare...

Amore e acciaio

martedì 8 dicembre 2009

Quando Marion Cobretti uccise i ninja, essi si rialzarono cambiati...

"Sono sbucati dal nulla... erano dei demoni, nessuno ha visto nulla... tu sei il solo che ci può salvare... Ci sono domande?
Si... hai da accendere?"
Matthew aprì il suo guardaroba. Ne tirò fuori una canottiera bianca ed una giacca di pelle pesante.
Quando Edward indossò quegli indumenti, sentì un brivido.
Non abbiamo mai toccato il tasto "american heroes", ebbene è venuto il momento di farlo.
Altra enorme passione per Von Sgroll, era il cinama d'azione. Se volete camprarvi la sua amicizia, regalategli un film dove il protagonista abbatte dei caccia a mani nude o abbatte eserciti nascondendosi tra la selva.
Edward era un fanatico di Commando, Cobra, Die Hard, Arma Letale e, soprattutto, Tango e Cash. Tutto ciò che rigardava uomini in grado di compiere imprese impossibili utilizzando proiettili e battutacce era degno di nota per il giovane attore.
Abbiamo già parlato di quanto la Rohl Bros. provasse piacere (anche fisico) nel dare vita ai mostri dello splatter che si trovano dall'altra parte del vetro. Ora Edward si trovava ad interpretare un personaggio che, fino ad allora, non solo era dall'altra parte, ma faceva cose troppo esagerate per essere riproposte in un corto.
Ma questa volta, c'era la Amespielbergmifaunbaffo.
Nel corto che si andava a realizzare, trovavano il giusto incontro di amore per il cinema e tecnica di produzione, quindi il tronco che John Matrix si appoggia sulla spalla nell'opening di Commando, con l'aiuto di Lookatmi non era più tanto pesante.
Come descrivere la sensazione che si prova dando vita ad un sogno?
In quel momento, stava nascendo un eroe. Edward Von Sgroll ne sarebbe stato l'interprete.
"Joe Death è il tipico eroe infallibile che lavora per un'agenzia (alfa) segreta impegnata nel condurre misteriosi esperimenti. Ogni volta che nasce un problema, Joe deve risolverlo. Questa volta, però Joe si trova ad avere a che fare con qualcosa che non ha mai visto prima. Si da il caso, infatti, che i normalissimi ninja che hanno assediato la base dell'agenzia alfa, siano in realtà dei ninja zombi e il loro capo, il Great Sensei, vuole utilizzare la formula, creata dagli scienziati alfa, per mutare i suoi già formidabili guerrieri. Quello che il Great Sensei non sa, però, è di essere in realtà una pedina di un gioco più grande, orchestrato dal dottor Caligari (capo dell'alfa) e dal vampiro Master Escorial, l'assassino dei genitori di Joe."
Il film presentava ancora delle enormi lacune stilistiche ma, per quanto riguarda ritmo e scelta narrativa, possiamo considerarlo il punto che determina il passaggio dalle due case distinte all'ApowershallrisE vera e propria.
Nel film vediamo dei flashback degni di Hollywood, combattimenti all'ultimo sangue e mistero.
Infatti, il passato del protagonista è avvolto dalle tenebre e non viene mai svelato. Sappiamo solo che i genitori di Joe sono stati uccisi da Escorial quando lui era ancora piccolo e che è stato cresciuto dall'agenzia alfa che lo ha addestrato per essere il migliore.
Importantissime sono le figure delle V, l'equivalente dei prigionieri di Metal Slug che nascondono la loro vera identità sotto la maschera di V for Vendetta.
Come avrete immaginato, la vena grottesca del gruppo è stata stuprata per la realizzazione del corto e fu proprio questo a renderlo un successo.
Spesso chi visionava il film comincava a ridere con le lacrime.
Era un successo. Era I ninja, zombi, mannari, vampiri, mutanti di sangue.
Amici portavano altri amici a casa dei Von Sgroll per fargli vedere il prodotto e nessuno restò mai insoddisfatto.
Era ovvio, quindi, fare un sequel, un film che chiudesse le parentesi aperte nel primo.
Ma quello che i ragazzi volevano non era un semplice seguito, no, loro volevano una saga...

domenica 6 dicembre 2009

Dagli archivi segreti della ApowershallrisE, Movie the Movie, l'ennesimo capolavoro mai realizzato

Destino, tuoni e altre amenità...

Il destino.
Si prende gioco di noi. Aspetta che tu prenda una decisione, che ti illuda di aver capito verso cosa vuoi indirizzare la tua vita, per poi farti capire che hai sbagliato tutto.
Per Edward Von Sgroll, il destino aveva in serbo due beffe: la prima, era fargli capire che un percorso grafico non gli apparteneva, la seconda era fargli credere che l'unico anno che aveva impiegato nel frequentare la belle arti fosse stato inutile.
Il destino gioca con le vite degli uomini. Prende il nostro disegno e lo scarabocchia a proprio piacimento, senza curarsi dei bisogni o delle speranze dell'individuo.
Non quella volta.
Sarebbe stato facile per Edward pensare di aver buttato un anno della sua vita. Credere che quel tempo passato a disegnare persone nude e panni acciaffati lo avesse solo allontanato da quella che era la sua vocazione. Ma bastò una figura furtiva a cambiare la sua visione.
Edward e Matthew. I due si guardarono con discrezione, si studiarono a vicenda e si appuntavano le frasi importanti che uscivano dalle loro bocche quando si rivolgevano a terzi.
Alcune parole brillavano più di altre: fumetti, cinema, trashate.
Quel giorno Matthew si avvicinò.
"Allora... tu scrivi fumetti..."
"Già..."
"Mh..."
"Non faccio i disegni... ne scrivo solo le storie... faccio la sceneggiatura!"
"Ah! No perchè io li disegno... perchè non vieni a pranzo da me oggi? Ti faccio vedere qualcosa"
E, pronunciata quella frase, venne il vento, che formò un buco nero nel cielo. Ne uscì il tuono che, sbattendo al suolo, aprì la terra. Fu quando il destino disse "un potere sorgerà!"
I due parlarono e parlarono. E più parlavano più si avvicinarono a quella soave melodia vocale che recitava: "Ma dai, anche tu fai corti?".
Un altro tuono.
Lookatmi disse che il vero professionista del suo gruppo, la Amespielbergmifaunbaffo, era un suo amico che studiava cinema proprio a Terni. Lui era fanatico di regia, adorava cimentarsi in prove tecnico- stilistiche che, solitamente, vengono un po' messe da parte nei corti di produzione amatoriale ed Edward, abbiamo visto, ne sapeva qualcosa.
I due decisero di rivedersi a pranzo il giorno dopo, quando l'amico di Lookatmi avrebbe potuto prendere parte alla conversazione.
L'amico era Francis Buffalo. In quell'occasione i tre scrissero un film. In realtà fecero solo una lista dei personaggi per vedere di quanti attori i due gruppi disponevano.
Il film si intitolò "Movie the Movie".
"Un ragazzo, Ermanno, porta alla casa cinematografica di Papigno il copione di un film scritto da lui. Benigni legge il copione e lo scaccia deridendolo. Ermanno sarebbe disperato, se non fosse che il lavacessi della compagnia, stufo della dittatura di Benigni, gli indica il luogo dove è conservata la fonte del potere della Papigno Studios: la testa di Auguste Lumierè.
Il ragazzo ruba la testa e Benigni gli sguinzaglia dietro i suoi scagnozzi (Batman, Marv di Sin City, Johnny Cage e Iolao di Hercules, per citarne qualcuno).
Ma ci sono altri personaggi che, come il lavacessi, sono intenti a ribellarsi al tiranno toscano: Wolverine, Asia Argento (e i suoi Cazzo! a profusione) e Jack Sparrow".
Fu in occasione della realizzazione di quel film che i nostri rubarono una carrello della spesa per fare le carrellate, appunto. Il film, oltre ad essere dannatamente divertente, sarebbe stato anche tecnicamente ineccepibile.
Avremmo visto: Thomas Ford Jackopen nella parte di Ermanno, Francis Buffalo nella parte di Benigni, Edward Von Sgroll sarebbe stato un Batman pigro ed ubriacone, Matthew Lookatmi avrebbe vestito i panni di 007 (quello di Daniel Craig), Alecsais Aironz quelli di Iolao e Ludwig Von Sgroll quelli di un particolarmente violento Rocky Balboa.
Ma il film avrebbe richiesto troppo tempo e troppe comparse, per non parlare dello spropositato numero di bravi attori di cui terni è quasi sprovvista, quindi il progetto venne accantonato.
Venne comunque girata qualche scena, che i nostri conservano come un'antica reliquia da onorare e rispettare.
Nonostante l'abbandono del progetto "Movie the Movie", la simpatia che i ragazzi nutrivano l'uno per l'altro cominciò a trasformarsi in amicizia.
Una sera, Edward era a casa di Matthew e, per la milionesima volta, stava parlando dello splatter e di quanto quel genere possa diventare poesia se guardato con le giuste intenzioni (ridere).
Quando Von Sgroll si apprestò a parlare di un grande film che si pre-annunciava come l'ennesimo capolavoro sanguinolento, in uscita nelle sale, Lookatmi disse scherzando: "Di cosa si tratta stavolta? Degli Zombi mannari del sangue?"
Tuono.
Edward Von Sgroll, divenuto serissimo, guardò l'amico e disse: "Facciamolo noi..."
Amore e Acciaio

venerdì 4 dicembre 2009

Mitsubishi Mifune: Un classico della A me Spielberg mi fa un baffo, riveduto e corretto dopo la nascita del "potere"

Il giorno in cui Spielberg morì

Matthew Lookatmi era un ragazzino timido, rinchiuso nel suo mondo di fiabe, dinosauri e disegni.
Quando la madre lo portò alla scuola elementare volle morire. Nuova città (si era appena trasferito), nuovi amici da trovare, relazioni da ricostruire.
La sua timidezza, come un immenso mostro, rideva, rideva e rideva.
Appena entrato nella classe, la maestra lo prese per mano e lo presentò ai suoi nuovi compagni: "Allora bambini, questo è Matthew, sarà il vostro nuovo amichetto"
Matthew si sedette all'ultimo banco, divorato dagli sguardi che lo trafiggevano. Solo un bambino si fece avanti, e si sedette sorridente al suo fianco.
"Ciao, sono Francis Buffalo, diventiamo migliori amici?"
"Si".

Fu l'inizio di una nuova era.
Matthew si vide spalancarsi davanti un mondo nuovo fatto di chiacchiere, film e fumetti.
Lui che prima era così solo.
Lui che disegnava dinosauri e parlava con i pupazzi.
Al duo si unì ben presto anche Frank "Ray" Worlds, e da allora i tre non si separarono mai.
Poi sucesse qualcosa. Un giorno Francis Buffalo estrasse uno strano oggetto: a prima vista una scatoletta metallica con un buco lucente.
"Serve per fare i film" disse Francis.
I tre si videro travolti da una vertigine del tutto inedita.
HollywoodFamaRicchezzaAzioneSoldiDelittiThrillerHorror.
La simultaneità e le potenzialità di tutto quello che poteva accadere li lasciò senza fiato.

Da allora non smisero mai di realizzare cortometraggi e documentari, diventando sempre più abili (per lo standard di ragazzini undicenni) nel montaggio, nella regia e nella realizzazione di effetti speciali casalinghi.
Nacque così la "Amespielbergmifaunbaffo".
Memorabile fu il giorno in cui, reduci dalla visione del Signore degli Anelli, decisero di riproporre le epiche pellicole. Tutte e tre. In due.
Matthew Lookatmi e Francis Buffalo nella parte di nove protagonisti e migliaia di comparse.
Un capolavoro girato con la webcam del PC e, di conseguenza, con una sola stanza per location.
Dopo i primi anni di luminoso affiatamento, l'entusiasmo si iniziò a spegnere nei volti e nei cortometraggi dei tre ragazzi.
Qualcosa si stava spezzando. Gli impegni. Le ragazze. La scuola.
Non c'era più tempo per fare i filmini scemi.

Il diciottenne Matthew, nel frattempo, si era iscritto all'Accademia di Belle Arti.

Di nuovo solo.

O almeno così credeva...

Amore e Acciaio.

giovedì 3 dicembre 2009

Il remake dell' ApowershallrisE di "Mano... Pazza!" della Rohl Bros. Production


Come nascono i sogni

Di tempo ne è passato da quando Edward e Ludwig Von Sgroll si trovarono a cercare un modo per passare un sabato sera e decisero di girare un film.

Nel lontano 2002 i due fratelli, presa la telecamera del padre, si cimentarono in un'esperienza che cambiò le loro vite: realizzare "Luna di Sangue".

Con loro c'era una ragazza, Judy Adams, che, trovandosi travolta dalle regole dello splatter, scoprì tutto a un tratto di essere la perfetta ragazzina puritana che alla fine si salva.

Lo splatter. Ingrediente fondamentale per la ricostruzione dei fatti che portarono alla creazione dell' ApowershallrisE.

Si da il caso che i fratelli Von Sgroll fossero fanatici del genere. Tutto il cinema che aveva a che fare con sangue, budella al vento, giganteschi uomini muniti di lama, gore, incubi e maledizioni, era ammirato dai due con attenzione e visibilio.

Normale era, dunque, che quella sera venisse realizzato uno splatter di tutto rispetto.

"Una ragazza sente bussare alla porta del suo appartamento, apre ed un ragazzo terrorizzato entra in casa, -è terribile! tutto quel sangue!!- La ragazza cerca di calmarlo, riesce a farsi dire il suo nome, Trevor, gli chiede di raccontargli tutto ma in quel momento... entra Tommy.
Figlio di una donna posseduta da Satana, l'assassino si precipita sulla ragazza uccidendola atrocemente. Trevor scappa tempestivamente e sulla sua strada incontra Judy, la povera sventurata che si ritroverà catapultata nel suo incubo peggiore, mentre Tommy annienterà tutto quello che si frappone tra lui e le sue prede."

Forse raccontata così non si capisce che gli attori erano solo tre.

Cambiandosi le vesti e aggiustandosi i capelli, i tre ragazzi riuscirono ad interpretare tutti i ruoli del film, unico accento comico all'interno di un corto che aveva la pretesa di risultare serio.

Il film è pesante, registrato con la visione verde per il notturno, con cambi di scena grossolani e recitazione inesistente. Il tipico corto amatoriale che fa sbellicare dalle risate gli amici ma non comunica nulla agli altri ma, dannazione, qualcosa era nato.

Fu Thomas Ford Jakopen il primo a vedere Luna di Sangue.

Da sempre amico dei Von Sgroll, Thomas era un altro fanatico dell' horror più rivoltante. Tutto cio che Edward e Ludwig trovavano stomachevole, crudo o terrificante, per Jacko era come vedere una puntata dei Teletubbies.

Tutto inizia così. Uno o due persone cominciano a cantare in stada, una persona si ferma a cantare con loro, poi ne arriva un'altra e un'altra... e in breve tempo nasce un coro.

Luna di Sangue creò uno squarcio nella realtà dei tre amici. D'un tratto Freddy, Jason, Michael, Leatherface... non erano più così lontani. Bastava entrare in casa, afferrare la telecamera ed ecco che tutti i mostri che perseguitano l'uomo dall'alba dei tempi potevano prendere vita. Non ci sarebbe più stato il vetro del televisore a separarli da quell'orrore, perchè sarebbero stati loro l'orrore, tutte le volte che lo desideravano.

La visione di Luna di Sangue suscitava nei conoscenti una grande ilarità. I ragazzi se ne accorsero e trovarono la cosa positiva. Ecco quindi quella dannata vena umoristica insinuarsi come un germe nel panorama truculento del trio, trovare il suo habitat e imporsi come sovrano costruendo il trono tra i morti, le lame e le maschere da hokey.

Nacque la Rohl Bros. production.

In seguito, con l'entrata nel gruppo di Alecsis Aironz, furono girati miriadi di altri corti: il Bankaki Hong Konghiano, Mano Pazza (l'originale), il Macellaio Pazzo, Be Quiet!, un La Minore di Troppo... tutti montati male e qualitativamente mediocri. Ma corto dopo corto, la parte umoristica veniva affermandosi, raffinandosi, suscitando risate non solo a coloro i quali conoscevano i ragazzi, ma anche ai perfetti sconosciuti. La Rohl Bros. faceva ridere, quindi montaggio, regia e fotografia non avevano imortanza.

Ma gli anni passano e, purtroppo si diventa grandi. Anno dopo anno la produzione di corti passò in secondo piano, per fare spazio ad impegni che, per forza o per piacere, si devono prendere. Quella splendida macchina procura soddisfazioni si spense nel 2004. Nel periodo di piena attività si affiancarono decine di nuovi attori ai quattro di cui sopra: Francis Warcraft, Syrus, Jack Daniels... ma alla fine, nel 2006, Thomas, Edward, Ludwig e Alecsis si trovarono di nuovo tutti nella stessa casa e, aperto l'armadio, rispolverarono la vecchia telecamera, intenti a girare un corto, come si faceva una volta.

Il risultato fu una cosa patetica che avvicinava Highlander, Cobra e Warlock, incapace di far ridere perfino gli spettatori abituali.

Era inutile opporsi. La Rohl Bros. production era finita. Nessuno ne avrebbe sentito la mancanza, bisognava arrendersi all'inevitabile realtà: i ragazzi non avrebbero più fatto film.

L'anno dopo Edward Von Sgroll si iscrisse all'accademia di belle arti a Perugia.
Volle il fato che anche Matthew Lookatmi si iscrivesse all'accademia di belle arti di Perugia...
Amore e Acciaio

mercoledì 2 dicembre 2009

Adrio Mococci presenta: Adrio Mococci

Prima di tutto, le presentazioni.

Chi è Adrio Mococci?

Nessuno. O meglio molti.

Un giorno l'Apowershallrise venne da me a chiedermi un favore: curare un blog per loro.
Mi spiegarono che si sarebbero sentiti estremamente ridicoli a farsi il blog da soli, che la cosa poteva risultare come un' incomprensibile autocelebrazione da parte loro e che la cosa migliore sarebbe stata farne realizzare uno ad un fan.

Ecco che entra in ballo Adrio: sono un sostenitore del "potere" da quando è nato, vanto una profonda amicizia con i membri del gruppo e ho amato gli stessi film che hanno creato quella fittissima rete di citazioni che possiamo gustare nei loro corti.

Quindi perchè creare uno pseudonimo?

Semplice! Un giorno i miei maledettissimi e noiosissimi impegni lavorativi mi impediranno di seguire il blog come merita. In quel momento, io sarò costretto ad abbandonare il timone, ma non Adrio Mococci.

Morto un Adrio se ne fa un altro e così sia fino alla fine dei tempi.

Adrio Mococci non è un uomo. E' un'idea.

Quando verrà il momento, avrò già trovato il mio sostituto, ma nessuno di voi lo saprà. Vedrete soltanto un essere immortale che continua a postare robaccia, oggi come domani, come tra vent'anni...

Questo è quello che vuole l' ApowershallrisE. Così sia.

Amore e acciaio