giovedì 4 febbraio 2010

Viva la vita

La strada scorreva soavemente sotto le ruote della macchina. Era luglio e faceva caldo.

Edward: Per la scena finale ci servono un sacco di comparse.

Francis: Tranquillo, chiamo tutti i miei amici di Perugia e vedrai che saremo un casino.

E' impossibile trovare le giuste parole per descrivere quel momento. I ragazzi erano più affiatati che mai e stavano per cimentarsi nell'impresa di consacrare i ninja zombi al paradiso dei colossal.

"Alla fine del secondo capitolo, abbiamo visto Joe essere sbattuto fuori dal suo tempo, per precipitare nell'epoca edo, in Giappone. Proprio da qui riprende il terzo film. Joe incontra un pavido giovane, Yoei (Lookatmi) che, costretto dal padre, ha intrapreso la carriera da samurai, quando avrebbe voluto fare il poeta giardiniere. I due vengono subito attaccati da un gruppo di uzo che Joe riesce a sbaragliare. Ma durante il combattimento, l'eroe si rende conto di aver perso parte del suo potere in seguito al salto temporale e Yoei decide di portarlo da uno stregone di nome Minkien (St. Paulies). Minkien indirizzerà il giovane dal maestro Tatsu (Phayna), grande esperto di arti marziali, in grado, forse, di aiutarlo a tornare nel suo tempo. Ma un vecchio nemico, il Great Sensei del passato(Aironz), non vuole permettere il ritorno di Joe nel suo tempo ed organizzerà i suoi uomini per impedirgli di riuscire. Al fianco dell'eroe americano vedremo anche Yoshi (Ludwig Von Sgroll), il discepolo di Tatsu, in grado di abbattere i nemici mostrando la sua mano destra."

Nel film vengono finalmente svelati l'oscuro passato di Joe ed il malefico piano di Caligari ed Escorial.

Edward: A chi lo facciamo fare Tatsu?

Fu allora che Francis Buffalo fece il nome di Nick Phayna. Allievo dello stesso maestro di apkido di Buffalo e Lookatmi, Phayna era un grande lottatore e, di certo, nessuno potrebbe mai immaginare le sue origini perugine, vista la sua impeccabile dizione.

C'è da dire che, poco tempo prima, i ragazzi fecero vedere i loro corti ad un noto giornalista ternano: Max St. Paulies. Vuole la leggenda che St. Paulies, abbia gradito talmente tanto i film dell'ApowershallrisE, da implorare i ragazzi di farlo recitare in uno di essi. Vista la preziosa esperienza teatrale del giornalista, come esimersi dal renderlo partecipe di quello che, forse, era il capitolo più importante di tutta la saga? Per lui, l'ApowershallrisE creò Minkien, frutto di uno studio minuzioso del personaggio, durante una serata in preda ai fumi dell'alcol. Fu per questi motivi che, pur di prendere parte alle riprese, St. Paulies partì per Perugia alle 18:00 e tornò a Terni alle 6:40 del giorno dopo, all'unico scopo di essere il volto di Minkien.

Poi ci sono, Jimmy ed un sacco di comparse di cui i ragazzi non ricordano i nomi, che possono essere spiegati così:

Francis: Oh, ciao... eh, è da tanto che non ci vediamo... senti che stai a fa? C'hai voglia di partecipare a un film?

Questa frase è stata ripetuta cento volte, ma ha avuto l'effetto sperato solo sei.

E, intanto Edward: Francis... ti ricordo che per la scena finale ci servono un sacco di comparse...

Francis: Si... si, adesso li chiamo tutti e vedemo...

Il germe dell'insicurezza si stava infilzando nelle cervella di Edward.

E quando Francis Buffalo fu costretto ad interpretare il ruolo di Martha Death perchè non era riuscito a trovare una comparsa, il germe dell'insicurezza cominciò a sbranare le cervella di Edward.

Quanto stupore posso provocare, scrivendo che, il giorno prima di quello in cui i ragazzi avrebbero dovuto girare l'ultima scena, il gruppo passò la serata attaccato al telefono in cerca di amici in grado di fare le comparse? Per nulla immagino. La situazione era disperata. La scena finale contava almeno 20 uzo e, a luglio, Perugia era vuota. Servivano dei salvatori... i salvatori arrivarono.

Jack Daniels, Matthew Paceefeecee e Romolov Antonellowsky arrivarono da Terni per dare manforte. Sfruttarono il lato ositivo degli uzo, ovvero il volto coperto, tutti coloro che avevano partecipato al film (compresi gli attori protagonisti) si vestirono da ninja e girarono tutte le scene dove i nemici dovevano risultare numerosi. Dopo vennero fatte quelle con Joe e gli altri, ma prima, si tolsero dalle scatole le scene di massa.

Finito? NO!

Il giorno dopo, di corsa a Terni, nel garage dell'ultima scena del secondo capitolo. Joe sarebbe tornato esattamente nel momento in cui era sparito. E durante il viaggio...
Edward (al telefono): Oh Thomas! Stiamo per arivare, vestiti da One e ci vediamo al garage!

Thomas: Va bene, però ce sta... na cosa... io c'ho i baffi... è un probelema?

Edward: Non puoi tagliarteli?

Thomas: Ma dai, mo è un problema se c'ho i baffi?

Edward:...

Edward sta ancora pensando a cosa rispondere.

Una capatina a casa, cambio d'abiti, prendi le armi, portale in macchina, vai al garage, gira la scena... fatto? NO

Alecsis Aironz era convinto d'aver finito, non ricordava di dover interpretare Sonny. I ragazzi lo lasciarono a casa sua, "il tempo di cambiarsi e ci raggiunge", credevano, "arriva lui e il film è finito", credevano, "stasera lo monto e domani lo guardiamo", credevano.

Alecsis: Eh ma che ne sapevo, io stasera devo sta a casa, mi madre se incazza.

Thomas: Io devo girare per forza oggi che domani vado all'isola del Giglio.

Ecco come appariva il cervello di Edward dopo l'arrivo del germe dell'insicurezza:


Ad ogni modo, i ragazzi girarono la scena in due giornate, la prima, tutta la parte di Thomas, la seconda, quella di Alecsis. Ora sapete quanto sudore sia stato versato su questo film (per inciso, Edward ha dovuto indossare per una settiamana la stessa maglietta... nera... a luglio... i suoi ghigigori salini sono ormai divenuti leggenda), mi auguro che ne godiate... per me fu come toccare il cielo con un dito... il giorno in cui lo vidi per la prima volta, decisi che, da grande, vorrò essere come Joe Death.
Amore e Acciaio